Qualcuno ha scritto che “a Napoli non c’è una città, c’è un mondo”; è vero, ed aggiungerei che Napoli è una città che si crede ancora un paesino. Una città che non ha ancora realizzato le proprie potenzialità, e non si valorizza.
A Napoli è bello passeggiare, godersi con relax i suoi vicoli e il suo lungomare. È bello godersi il cibo e il dialetto che inevitabilmente si sente parlare per le strade, anche dai bambini più piccoli.
Ma iniziamo ad addentrarci… Arrivare dalla stazione Centrale non è il migliore degli spettacoli; è affollata come ogni stazione di grandi città, le indicazioni non sono un granché comprensibili, e l’odore nei dintorni non è nemmeno così inebriante. Se prevedete di arrivare in treno in orario dei pasti, non state a portare nulla con voi, iniziate la vostra scoperta “da Franco”, una pizzeria/ristorante economico e di alta qualità, vicinissima alla stazione: dandole le spalle basterà soltanto camminare verso sinistra, per vedere dopo poco la sua insegna, sul lato opposto della strada. Inutile descrivere la pizza napoletana: per chi viene dal nord come me, è tutta un’altra storia; è soffice, profumata, saporita e deliziosa.
Da subito potrete notare una caratteristica enogastronomica (e culturale) molto importante: a Napoli tutto è un po’ più pesante della media; il caffè è più forte –e più zuccherato- del normale, i dolci sono più dolci e pesanti della media, i fritti sono più fritti di quanto sarete abituati, e gli odori per le strade sono più pungenti rispetto a qualsiasi altra città che io abbia visitato. Ed è proprio l’odore di bucato tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli –sopra la cosiddetta ‘Spaccanapoli’- ad avermi colpito particolarmente. Passeggiare è come una poesia: osterie tipiche, il bucato che inebria le narici, le famiglie sedute fuori dalle loro ‘basse’ (le tipiche abitazioni napoletane con l’ingresso sul piano della strada). Proprio questo piccolo dettaglio mi ha fatto pensare che Napoli sia un paese che non ha ancora realizzato di essere una città.
Nei Quartieri Spagnoli, fermatevi in una delle tante trattorie sulla strada. Gustate con piacere un buon piatto di spaghetti alle cozze, o di pasta e patate: non ve ne pentirete, e sarete travolti da un’ondata di gusti e profumi indimenticabili. Cogliete anche l’occasione per fare un bel giro di fritti itinerante su Via dei Tribunali: il palato vi ringrazierà – il fegato forse un po’ meno -. Gustate una pizza fritta e qualche crocchetta ammirando la via principale, cogliete l’occasione di acquistare i vostri souvenir, ma non scordate di entrare nelle tante chiesette che vi si proporranno sulla strada. Entrate e rifatevi gli occhi con le sontuose decorazioni barocche che adornano i soffitti di questi gioielli architettonici, un piacere per gli occhi e per lo spirito.
Poi verso sera, scendete in Piazza del Plebiscito, godetevi le sue illuminazioni, e se avete voglia di bere qualcosa, fatelo ai chioschetti che popolano il lungomare: con vista mare e vista Vesuvio al crepuscolo, ogni bibita assume un sapore migliore.
Non sprecate tempo a correre qua e là, Napoli è una città rilassante, che va scoperta a piedi, senza una meta, che va vissuta con tutti e cinque i sensi, ma soprattutto con olfatto e gusto.
E se poi vorrete immedesimarvi nella vita ai tempi dell’Impero Romano, prendete la circumvesuviana, salite sul primo treno che va in direzione Sorrento, e scendete a Pompei. Avrete l’opportunità di godere di una città romana quasi perfettamente conservata nella sua originalità e nel suo splendore. Seguite uno degli itinerari proposti, seguite una guida, oppure avventuratevi casualmente per le vie, in ogni caso tornerete indietro nel tempo, ad un’epoca lontana. Pompei offre un punto di vista privilegiato per rivalutare l’idea di ciò che è antico e di tutto ciò che è archeologia.
Insomma, c’è sempre bisogno, ad un certo punto, di riattivare i cinque sensi. C’è chi fa Yoga, c’è chi medita… io vi consiglio di andare a Napoli e a Pompei; bastano pochi giorni per riattivare i sensi e per ricordare cosa significhi godersi la vita nella sua semplicità.
Alcune foto di Napoli e Pompei:
Autrice: Carlotta Micale
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