Siete mai stati in Sri Lanka, precisamente sull’Adam’s Peak?
Oggi la nostra amica Benedetta ci ha voluto raccontare la sua esperienza…
Buona lettura! 🙂
“Ci troverete buddisti e seguaci di Shiva, cattolici e anche tanti viaggiatori che come me hanno percorso il cammino che sale su, fino in cima all’Adam’s Peak, una montagna dello Sri Lanka alta 2243 metri e meta di pellegrinaggio per ogni credente dell’isola almeno una volta nella vita.
L’obiettivo finale è la sacra impronta del piede “sri pada”, un avvallamento nella pietra custodita in cima all’interno di un tempio, il segno tangibile della presenza sull’Adam’s Peak di Buddha per molti, di Shiva per altri, di Adamo dopo la cacciata dal Paradiso per altri ancora.
Adam’s Peak scalini
Riuscire ad arrivare fin su non è facile.
Il periodo giusto dell’anno è più o meno tra dicembre e aprile e si fa generalmente in notturna così da raggiungere la cima all’alba ed evitare il caldo asfissiante del giorno.
Da evitare i fine settimana e le notti di luna piena, le preferite dai pellegrini perché considerate sacre. Le persone in cammino sono veramente tante e il numero elevato rischierebbe di non farvi arrivare in cima in tempo per lo spettacolo grandioso dell’alba. Vi consiglio inoltre di non sforare di troppo la mezzanotte per iniziare il viaggio specie se non siete propriamente degli atleti come me!
Si può scegliere di partire da località differenti alle pendici del monte. La maggior parte dei pellegrini lo fa da Dalhousie, un piccolo villaggio. Anch’io ho scelto di partire da qui, dopo una piacevole serata in una guest house e una cena con gli altri ospiti del Greendale ad Hatton, una casa in stile inglese immersa in una piantagione di the nella Hill Country. Il posto è modesto ma il panorama è fantastico e abbastanza vicino a Dalhousie, raggiunta in auto con una guida locale.
L’inizio del percorso è caratterizzato da statue votive e reliquiari che si susseguono sino ad un grande arco. Poco dopo c’è la Pagoda della Pace e un piccolo ponte superato il quale inizia la salita vera: migliaia di scalini, circa 5.000, sempre più ripidi.
Lungo il percorso ci sono numerosi chioschetti, semplici baracchini attrezzatissimi. Ci troverete the bollente, acqua e pietanze calde da condividere con gli altri pellegrini. E’ questa la magia dell’Adam’s Peak: ritrovarsi fianco a fianco con la gente del posto per nulla infastidita dalla tua presenza ma pronta ad accoglierti, a farti mille domande, a proseguire per un pezzetto di strada insieme.
Credetemi, arrivare in cima è un’emozione forte. I pellegrini lasciano offerte e battono tanti rintocchi di campana quante sono le volte in cui sono saliti sul monte, invocando “Sadhu”, il sant’uomo.
E quando l’alba arriva illuminando il paesaggio attorno l’Adam’s Peak…
Consiglio pratico:
scarpe da trekking e abiti a “cipolla” con un paio di t-shirt di ricambio. Un capo caldo sarà indispensabile ma salendo si suda parecchio ed è necessario cambiarsi”.
Autrice: Benedetta Manganaro
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