Tra i tanti volti di Milano, siamo subito portati a pensare agli eventi legati alla moda e al design.
Ai nuovi quartieri che nascono, alla Milano che rinasce dal recupero e dalla riqualificazione di alcune zone periferiche che diventano i nuovi centri della cultura e d’incontro della briosa movida milanese. Si è abituati a pensare a Milano come una città grigia e triste dalla quale tutti vogliono scappare perché non c’è il mare, non ci sono le montagne, c’è solo frenesia.
Milano invece è una città verde tutta da scoprire che regala volti inaspettati e ricca di scorci bucolici. Se immaginiamo di aprire le tende al sole, Milano ci fa vedere il suo lato “green”, i suoi cortili più nascosti, i suoi giardini più o meno noti, ci fa vedere cieli nuovi, a volte di un azzurro così profondo da sembrare filtrato con instagram.
Sto aspettando la primavera per ricominciare ad uscire e respirare nuovi profumi, per passeggiare tra sfumature di verde, nuovi colori, il rosa dei ciliegi in fiore, la fioritura delle magnolie e i primi caldi che riscaldano l’aria.
Orto Botanico di Brera
Per un pomeriggio di relax, l’ideale è una passeggiata in uno dei miei giardini del cuore l’ Orto Botanico di Brera.
Si tratta di una piccola oasi di pace in cui sono coltivate più di 1000 specie tra piante erbacee, arbustive ed arboree, in una location di grande charme, all’interno di un edificio della fine del’ 700.
Un mini-polmone verde ricco di fascino e storia, un angolo ove concedersi e regalarsi qualche ora di tranquillità, tra piante secolari, imponenti alberi con tronchi dalla forma insolita, tra piante officinali, bulbose primaverili. Varcando il portone della Pinacoteca di Brera, tra turisti incuriositi ed incrociando studenti che lasciano le aule dall’aspetto vissuto, attraversando lunghi corridoi, ove si respira la storia, si arriva ad un cancello in ferro ove si apre un angolo con una storia tutt’altro che scontata e banale.
Si apre un giardino, non tra i più grandi, ma certamente tra i più densamente “popolati”. Stupisce la quantità di alberi, cespugli, erbe e fiori. Immersi in questo angolo di paradiso, catturati da meravigliose piante, si può ammirare un albero di tiglio alto quasi quaranta metri, due monumentali esempi di Ginkobilboa (un maschio ed una femmina) risalenti alla fondazione del Giardino e la Firmiana, l’albero orientale arrivato a Milano per volere dei francesi.
Vigna di Leonardo
Continuando il mio viaggio nel verde mi sposto nella zona della Chiesa delle Grazie ove si trova il giardino “nascosto” della Casa degli Atellani conosciuto per la presenza al suo interno della Vigna di Leonardo.
Davanti al portone si apre un luogo meraviglioso e ci si ritrova in una location unica e di grande bellezza e la visita alla Vigna di Leonardo regala una vista quasi magica, forse uno dei luoghi più affascinanti in città.
Si racconta che “La Vigna” venne donata da Ludovico il Moro a Leonardo da Vinci come omaggio alle sue mirabili opere e provenendo Leonardo da una famiglia di vinaioli, si narra che lo stesso, al tramonto, alla fine di una giornata di lavoro, quando lasciava il cantiere del cenacolo, attraversasse il Borgo delle Grazie e transitasse per la Casa degli Atellani andando a controllare lo stato della sua Vigna.
La scoperta di questo angolo verde in città è un’esperienza unica se si pensa che il vitigno conservato è l’unico esemplare esistente in un centro metropolitano. Un viaggio tra arte e natura tra le vigne e le bellezze della storica dimora che si può concludere, all’ora del tramonto, con un aperitivo con lo sguardo sulla Vigna.
Villa Invernizzi
Un altro angolino nascosto e silenzioso di Milano, dove mi piace tornare è a pochi passi da Porta Venezia – Villa Invernizzi. Con un leggero venticello che fa danzare i rami degli alberi e accarezza i capelli mi ritrovo e mentre passeggio il mio sguardo è attratto dall’eleganza dei fenicotteri rosa che leggiadri si muovono dentro al giardino della Villa.
Un angolo di pace che si lascia alle spalle una città che non si ferma mai, quasi un piccolo safari urbano tra palazzi liberty (tipici di questa zona) tra pennuti rosa, pavoni e anatre.
Quest’oasi è stata voluta dal proprietario il Cavaliere Invernizzi, che portò in Italia dal Cile e dall’Africa gli avi dei fenicotteri che passeggiano placidamente nel parco e si muovono leggeri, tra il grande prato e la piscina costruita per loro. Il piccolo stormo di fenicotteri dal piumaggio rosato danza lieve e silenzioso, nascosto alla vista dei passanti dagli alberi in un luogo intimo e protetto che li custodisce dal mondo esterno.
Ed ora non ci resta che uscire alla scoperta di Milano e dei suoi giardini discreti e bellissimi.
Autrice: Chiara Franzon
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(Fonti immagini: www.ilmilaneseimbruttito.com, www.brera.unimi.it, www.cool-cities.com, www.informazionelibera.net, www.windsormilano.com)