Alla scoperta di Pratola Peligna (Abruzzo)

“I ùeie de la pignète Ie sa la cucchière”.
(“I guai della pentola, li conosce il cucchiaio, per signifìcare che ognuno sa i guai suoi”.)

Se volete un posto dove respirare aria pulita e fresca di montagna, non potete non visitare Pratola Peligna, con i suoi 7.849 abitanti, provincia dell’Aquila, Abruzzo.

Il comune di Pratola Peligna è situato nella Conca Peligna.

Il territorio si estende per circa un quarto su una pianura di tipo alluvionale, per il resto in zona montuosa, arrivando fino alla sommità della dorsale del Morrone.

La zona è attraversata dal fiume Sagittario e da alcuni torrenti, alimentati dalle numerose sorgenti poste lungo il corso del fiume. Il centro abitato sorge sulla riva sinistra del corso d’acqua.

Io abito proprio nei pressi del fiume, ed è sempre un piacere fare una camminata sulla strada adiacente. Regala un momento di relax, soprattutto d`estate, nelle giornate più calde si sta veramente bene.

Adoro ascoltare il suono dell’acqua che sbatte contro le piccole rocce.

Pratola Peligna Madonna della Libera

La Santa protettrice di questo luogo è la Madonna della Libera.

Secondo la leggenda, durante la terribile peste del 1456, un contadino sognò la Madonna liberatrice, che gli annunciò la fine dell’epidemia. Svegliatosi l’uomo scorse tra le macerie della chiesetta dove si era rifugiato un quadro raffigurante la Vergine ed esclamò: “Madonna, liberaci!”. Dopo la fine dell’epidemia il quadro, trasportato al paese, venne posto all’interno di una nuova chiesa appositamente costruita e divenne oggetto di particolare venerazione.

La festa si celebra ogni anno la prima domenica di maggio e l’organizzazione è affidata ad un “comitato di laici”, rinnovato ogni anno.
I festeggiamenti iniziano il venerdì precedente, con l’arrivo della “compagnia di Gioia dei Marsi“, un gruppo che compie a piedi il pellegrinaggio tra i due paesi attraverso sentieri e valichi montani; all’entrata del santuario viene compiuto il rito dello “strascino” ossia il percorso fino all’altare maggiore in ginocchio.

Questo rito chiama a partecipare non solo i pellegrini ma anche i più curiosi, i quali rimangono colpiti da ciò per il suo carattere emozionante e coinvolgente.

Santuario Madonna della Libera

Pratola è un paese dalle mille tradizioni, ma la cosa che la caratterizza di più è il suo dialetto, spesso “buffo” al suo sentire.
Nel nostro paese ci sono molte persone anziane che regalano alla comunità un ricco patrimonio linguistico e non solo.

Pratola Peligna piatti tipici

Le tradizioni gastronomiche del paese discendono dalle tradizioni della cucina contadina. I “fagioli di Pratola”, “poverelli” e “cannellini”, costituiscono l’ingrediente base di numerosi piatti tipici.

Il pranzo della vigilia di Natale è particolarmente caratteristico e comprende “le sette minestre“, sette portate cucinate con prodotti locali: minestra di lenticchie, minestra di ceci, spaghetti al sugo di trota o di tinca, baccalà, cavoli lessi e scrippelle salate in sostituzione del pane.

Il piatto tipico della Domenica delle Palme è “la sagna riccia con la ricotta, reginelle secche condite con ricotta di pecora e ragù di agnello.
Tra i dolci degni di nota sono “le pizzelle”, i “ceci ripieni” (fagottini a mezzaluna con ripieno di passata di ceci, mosto cotto, cioccolato e canditi) e la “pizze” “di Carnevale” e “di Pasqua”.
A Pratola si producono vini come il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo ed il Trebbiano.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente curato, tanto che di recente si da vita a manifestazioni come LE UVE DEI PELIGNI.

I promotori e volontari allestiscono nella “vecchia pratola”  ( conosciuta come dentro la terra), un “sentiero colorato” che se seguito porta a raggiungere delle piccole cantine, dove ogni coltivatore ha la possibilità di presentare il suo vino e quindi venderlo.

Nei monumenti e luoghi di interesse troviamo: Santuario della Madonna della Libera, Chiese di Santa Maria della Pietà e della Madonna delle Grazie, Chiesa di San Rocco, vari palazzetti storici come il Tedeschi e il Colella e infine il Museo della Civiltà Contadina e teatro.


 
Essendo un piccolo paese qui tutti si conoscono, il pratolano lo riconosci dai suoi modi amichevoli, scherzosi e senza peli sulla lingua!
Ultima e importante cosa è che questo paese ha ospitato dal 1978 un radio emittente locale RADIO MONDO, dove il fondatore e pioniere è stato MIO PADRE ERNESTO DI MARZIO e ne sono molto orgogliosa.
 
La radio ha dato la possibilità a molti giovani del nostro paese di affermarsi e di apprezzare al meglio il mondo della musica e non è cosa da poco, visto che noi giovani SIAMO IL FUTURO.

E ricordatevi che se venite a pratola n’ vnjet cju ovvero non ve ne andrete più perché vi piacerà! Baci

Autrice:
Lucrezia di Marzio
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