Kiev – Il tour completo
Oggi vi parlo di un viaggio un po’ di nicchia, o almeno questa è l’impressione che mi sono fatta cercando informazioni prima della partenza! 🙂 E’ stato un viaggio particolare pure perché solitamente viaggio da mamma (o da compagna in quei fortunati weekend che riusciamo a ritagliarci come coppia), invece stavolta ho viaggiato da figlia, con i miei genitori, le due sorelle e il fratello.
Il periodo scelto per la nostra visita sono state le ultime vacanze pasquali, qui si iniziava a pensare a Pasquetta in spiaggia, di là pioggerellina costante e piumino, ma non ci siamo fatti intimidire! Però il primo consiglio è, come per ogni viaggio: partite preparati, informatevi sul clima e mettete in valigia i vestiti adatti e scarpe comode per visitare.
Il secondo è quello di affidarsi a una guida locale 😉 scherzo, Kiev è una città bellissima, pulita e ordinata e non ci sono problemi a muoversi in centro da soli, la zona è ben servita da autobus e metropolitana, ma se due passi non vi spaventano il consiglio è di muoversi a piedi. Ci sono palazzi da ammirare a ogni angolo e solo così sarete sicuri di non perdervi niente.
Noi abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da Misha, un ragazzo ucraino che ha trascorso vari mesi in Italia durante l’infanzia e l’adolescenza, grazie a una delle associazioni che organizzano soggiorni per ragazzini orfani o comunque in condizioni di povertà.
Giorno 1
Mentre io sono in volo (a lavoro mi avevano concesso solo due giorni di ferie, giovedì e venerdì santo, fortunatamente seguiti da tre giorni di feste comandate), il resto della famiglia va a visitare il Pirogovo Open-air museum, il nome vi dice che è all’aperto, io vi svelo anche che conoscerete meglio usi e costumi popolari, visitando la ricostruzione delle abitazioni tipiche di ogni regione.
Il parco si trova alla periferia della città e la visita a piedi può impegnare l’intera giornata; per chi vuole dedicarci meno tempo, ci si può velocizzare noleggiando una bici o scegliendo il giro in trenino. L’ingresso costa poco più di un euro e all’interno troverete anche dei ristoranti dove rifocillarvi.
Giorno 2
Misha ci propone di visitare il centro a piedi, vedendo i luoghi maggiormente significativi; noi ci fidiamo e la mattina partiamo di buon’ora e pieni di buona volontà… vi anticipo già il finale: dopo quindici chilometri io e le sorelle ci rifiutiamo di proseguire oltre, e saliamo sul primo autobus per tornare verso l’appartamento, mentre gli altri vanno a recuperare l’auto che avevamo noleggiato per i due giorni successivi. Qui i mezzi pubblici costano pochissimo, mi pare 3 grivne a persona, in pratica 10 centesimi e il biglietto si paga direttamente all’addetto una volta saliti sul mezzo.
Ma ritorniamo alla mattina, quando eravamo ancora carichi e desiderosi di partire alla scoperta della città: partiamo dal nostro appartamento che si trovava a metà strada tra la via principale e la via parallela dove si trovano le famose chiese di Santa Sofia e San Michele, prima meta del nostro itinerario.
Sono entrambe chiese ortodosse e le troverete poste una di fronte all’altra, a dividerle piazza Bogdan Khmelnitski, che in occasione della Pasqua ortodossa accoglieva un’incredibile esposizione di uova decorate a mano da artisti locali.
Lungo la strada all’angolo della chiesa di San Michele, troverete anche un monumento ai caduti dell’ultima guerra, che merita un momento di raccoglimento.
Raggiungiamo poi la cattedrale di Sant’Andrea (purtroppo chiusa per lavori di mantenimento), passando per via Volodymyrska, detta anche la via degli artisti, infatti troverete esposti quadri di ogni gusto e dimensione.
Da lì scolliniamo, passando davanti al nuovo teatro, arrivando fino a piazza Kontraktova, sempre con il naso per aria per non perderci nulla!
Museo dedicato a Cernobyl
Notiamo anche il museo dedicato a Cernobyl, ma sembra più un’attrazione turistica che una ricostruzione seria del disastro nucleare, quindi passiamo oltre. In piazza ci fermiamo anche per pranzo, in uno dei self-service popolari a Kiev, che per noi rappresenta un ottimo modo di assaggiare più cibi locali. Il mio preferito in assoluto è la борщ [borshch], la tipica zuppa a base di barbabietole, per poi passare ai ravioli, alle polpette di carne, alle crepes salate e dolci.
Monumento dell’amicizia
Dopo esserci rifocillati si riparte, direzione Monumento dell’amicizia: un arcobaleno costruito per celebrare l’amicizia tra Russia e Ucraina, risalente all’epoca sovietica e ormai superato. È notizia di maggio 2017 che l’arcobaleno, precedentemente grigio è stato colorato in occasione dell’Eurovision Song Contest 2017, il cui slogan era ‘Celebrare la diversità’ ed è stato scelto quale simbolo della comunità LGBT in occasione del Pride organizzato per l’estate.
Continuiamo la passeggiata lungo la strada pedonale immersa nel verde che costeggia il Danubio dall’alto, passiamo vicino allo stadio, a Palazzo Mariinskij, storico complesso in stile barocco che ci colpisce con il suo azzurro intenso, oggi sede di rappresentanza del presidente ucraino.
Vediamo l’obelisco al milite ignoto, dove il fuoco è sempre acceso, visitiamo il museo dell’Holodomor, la grande carestia che ha colpito l’Ucraina negli anni 1929-1933 causando milioni di morti in conseguenza delle politiche di repressione e sterminio adottate all’epoca da Stalin: ne avevate mai sentito parlare? Nel mio programma di storia alle superiori non era stato minimamente preso in considerazione, incredibile!
Arriviamo infine al monastero di Pečerska Lavra, fondato nel 1051, ha assunto negli anni le funzioni più disparate: scuola, ospedale, rifugio per chi fuggiva da guerre e carestie.
Ospitò una delle prime presse da stampa e oggi accoglie anche dei musei, oltre a essere un importante luogo di culto ortodosso. Se vi chiedete come sia possibile ospitare tutte queste cose all’interno di un monastero, la risposta è semplice: è grande come una città, passeggiando all’interno delle sue mura è possibile perdersi. È a questo punto che la stanchezza inizia a farsi sentire, quindi torniamo verso casa pensando già alla cena
Giorni 3 e 4
Sveglia presto e partenza per Konotop, seconda tappa del nostro viaggio, che merita un racconto a sé, quindi vi rimando alla prossima puntata!
Il giorno 4 rientriamo a Kiev e il pomeriggio è dedicato al circo Ucraino: lo spettacolo si svolge in una struttura fissa, a differenza di quelli in Italia, dura almeno due ore e ci piace moltissimo! L’offerta d’altra parte è ampia: acrobati, giocolieri, addestratori di animali di ogni specie, prestigiatori, contorsionisti, i pagliacci che ti intrattengono negli intervalli, insomma una grande festa!
La sera nuovo giro al self-service e l’incontro con Andreji, un ragazzo che ha l’età di mio fratello ed è stato nostro ospite per svariate estati in Italia, sempre tramite l’associazione Il Ponte di cui vi parlavo in apertura. Purtroppo dopo i 18 anni diventa difficile ottenere il visto per uscire dai confini ucraini e dunque non ci eravamo più visti per qualche anno, pur mantenendo i contatti telefonici, è stato quindi una gioia ritrovarlo bello in forma e pure con un lavoro!
Giorno 5
Sveglia e via diretti in aeroporto: sui voli purtroppo non c’era molta scelta, quindi non sono riuscita a sfruttare al massimo tutte le giornate, certo è che tornerò!
Ecco una serie di foto del viaggio:
Autrice: Anna Costa
Link utili
– La mappa della passeggiata descritta al giorno 2 (anche se i km qui risultano 8 e smentiscono i 15 registrati dal cellulare, probabilmente la verità sta nel mezzo): https://goo.gl/maps/kbYvnxnrmZ72
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