Matera è stata scelta per il 2019 come Capitale Europea della Cultura.
Giorno 19 Gennaio si è tenuta la cerimonia di apertura ed è stata una grandissima soddisfazione per il sud Italia, ricco di bellezze paesaggistiche, spesso sottovalutate. Chi non conosce la città dei sassi, si sarà chiesto cosa ci sia di così particolare a livello culturale.
È bene precisare che il termine cultura fa riferimento a tutte quelle esperienze e consapevolezze acquisite nel corso del tempo tramite lo studio e/o il lavoro.
Matera rientra perfettamente in tale definizione, poiché ha una storia di 8mila anni: è una delle città più antiche d’Italia e ne ha viste davvero tante. Tra guerre, distruzioni ambientali e carestie, è sempre riuscita a risollevarsi, ricominciando da zero. La morale, i valori e il senso di umanità hanno aiutato gli abitanti in ogni difficoltà.
Da “vergogna nazionale” a Capitale Europea della Cultura 2019.
A sottolineare ancor di più questo concetto ci sono i suoi “sassi”, riconosciuti dal 1993 come Patrimonio dell’Unesco.
(Clicca sulla foto per ingrandire)
Cosa sono i sassi di Matera?
Essi rappresentano una sorta di “ecosistema urbano”, capace di fondere delle rilevanti tracce del passato preistorico con la modernità: sono dunque un paesaggio e culturale. Con il nome “Sassi” ci si riferisce ai due quartieri principali di Matera: Sasso Caveoso e Sasso Barisano.
Il Sasso Caveoso, rivolto verso il paese di Montescaglioso è disposto come la cavea di un teatro, con le case-grotte che scendono a gradoni mentre il Sasso Barisano (possiede questo nome in quanto si affaccia sulla strada che porta nella zona di Bari) possiede una serie di portali scolpiti che danno vita al cuore sotterraneo. E insieme alla “Civita” e al “Piano”, costituiscono il centro storico della città.
Le origini dei sassi sono dunque Preistoriche: il termine venne coniato intorno al 1200 ma sono stati ritrovati dei reperti che risalgono addirittura al XVIII millennio a.C. e in alcune abitazioni sono stati trovati dei segni che fanno pensare a dei trascorsi risalenti all’età del bronzo.
Sembrano delle strutture compatte ma in realtà riservano una miriade di sorprese. Ed è proprio questo loro lato misterioso che spesso le ha rese protagoniste di testi letterari (ad esempio “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi) e di alcuni film: tra i più importanti bisogna citare “La Passione di Cristo” di Mel Gibson, il quale ritenne Matera come scenario perfetto per rappresentare la città di Gerusalemme.
Il programma di Matera 2019
L’obiettivo di Matera 2019 è quello di farsi conoscere a livello mondiale. Per consentire ciò, sono stati investiti ben 48 milioni di euro nel programma culturale, il quale include eventi, mostre, festival ma anche lavori di restauro.
Ogni settimana e in particolar modo ogni 19 del mese (data che coincide con la cerimonia di apertura) ci saranno numerose iniziative. A tal proposito, il turista può acquistare il “Passaporto Matera 2019“.
Quanto costa? Ovviamente 19 euro!
Non vogliamo spoilerarvi nulla, anche se sul web ci sono diversi siti contenenti il calendario dettagliato.
Alcuni consigli turistici
Visitare Matera in uno o due giorni è decisamente fattibile.
Sappiate però che le strade del centro storico sono ricche di salite e discese: armatevi di scarpe comode perché c’è il rischio di scivolare, specialmente se la giornata dovesse essere piovosa.
Le lunghe passeggiate vi porteranno verso un panorama mozzafiato.
Ecco alcune nostre foto (cliccateci sopra per ingandire):
Nel dettaglio, vi consigliamo di visitare il Palombaro Lungo, situato in pieno centro e più precisamente sotto la piazza di Vittorio Veneto. Si tratta della cisterna naturale più grande d’Europa: può contenere ben 5 milioni di litri d’acqua!
Durante il XIX secolo, rappresentava l’unione tra le argille della Basilicata e le pietre calcarenitiche pugliesi. Gli abitanti si recavano qui per raccogliere l’acqua potabile, calando degli enormi secchi.
Oggi, grazie alla costruzione degli acquedotti, il Palombaro Lungo resta semplicemente una testimonianza del passato.
Immancabile anche la visita all’Ipogeo Materasum: 1200 mq di sottosuolo in cui si ha modo di esplorare i misteri e le tradizioni della Matera sotterranea.
Per dare invece uno sguardo alla quotidianità contadina di un tempo, vi consigliamo la “Storica Casa Grotta di Vico Solitario“, nei pressi di Piazza San Pietro Caveoso. Questa grotta in parte naturale, contiene numerosi mobili e attrezzi che donano una divisione virtuale degli spazi.
Matera e il cibo “culturale”
Nulla da togliere al maestoso patrimonio paesaggistico ma la cucina materana è uno dei motivi principali che rendono Matera la Capitale Europea della Cultura.
I piatti tipici sono semplici e poveri, composti da ingredienti essenziali che rimandano alle tradizioni contadine secolari.
Vi consigliamo di assaggiare i peperoni cruschi, la crapiata (zuppa di legumi), la ciallèdd (piatto a base di pane raffermo, patate e verdure), fave e cicorie, la pasta fatta in casa, le bruschette e il pane materano. Quest’ultimo è il vero protagonista della città, preparato con farina di semola di grano duro, lievito madre e sale. Sembra un “cornetto gigante” e la sua morbidezza può durare fino a una settimana!
(Clicca sulle immagini per ingrandire)
Insomma, Matera è una città ricca di storia, fascino e misteri. Ha tutti i requisiti per essere stata scelta come Capitale Europea della Cultura 2019!
Autrice: @linda_wlust92 (<- Seguimi su instagram! 🌻)
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E voi ci siete mai stati?
Raccontateci la vostra esperienza!
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